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Consigli di lettura



Ora tocca a me

Dario Fani


Il parallelo tra il gioco degli scacchi e la vita di periferia a Ostia è il filo conduttore della storia di Dado, ragazzo di buona famiglia che, in seguito all’allontanamento della madre e alla sfortuna professionale del padre, si trova a vivere con quest’ultimo, emotivamente assente e distratto, e suo fratello una vita completamente diversa da quella fin lì conosciuta.

Unico elemento rimasto invariato nell’esistenza di Dado è il suo talento per gli scacchi, coltivato e messo a frutto grazie all’aiuto del Maestro Cataldo, che lo segue negli allenamenti, offrendogli innumerevoli consigli utili per il gioco e per la vita.

Questo di Dario Fani è un corposo romanzo di formazione basato su una storia vera. Tra le pagine si trovano amicizia, amore, famiglie disastrate, violenza, giovani allo sbando, bulli, insegnanti “di frontiera” e feroci bande rivali che si contendono il territorio a suon di coltellate, pugni ed estorsioni.

Un romanzo che nulla risparmia della cruda realtà della vita nei quartieri bassi, dove vige la legge del più forte e dove nessuno può resistere se non entra a far parte di quel mondo accettandone consuetudini, modalità e atteggiamenti e rispettando rigorosamente le gerarchie.

L’apparente assenza di una via d’uscita per i ragazzi protagonisti di questa storia, che non sanno come fare per riscattarsi, alla fine trova, però, il modo per trasformarsi nella speranza di un futuro migliore. Non è facile, non è immediato, non è per tutti. Ma è possibile.

Caratterizzato da una prosa veloce, in gran parte paratattica, vicina in diversi punti al modo quasi sincopato di esprimersi di molti giovani di oggi, questo libro entra nel cuore del lettore coinvolgendolo nelle esperienze difficili di Dado e dei suoi nuovi amici, mettendolo al centro di questi quartieri semi-abbandonati e violenti, facendogli alternativamente prendere le distanze dai comportamenti di questi ragazzi e sostenendoli nei loro sforzi per trovare la loro strada, nonostante tutto.

Il ritmo della narrazione è ben sostenuto per tutto il romanzo, anche se lievemente appesantito dai dialoghi in dialetto romanesco, che, a nostro parere, pur comprensibili, rallentano la lettura a chi non ci è abituato.

Il romanzo, lettura forte e diretta adatta ai ragazzi più grandi, è diviso in quattro parti come una partita di scacchi (sorteggio, apertura, mediogioco e finale). Dopo i capitoli centrali, in cui Dado cerca di capire il suo ruolo e il suo posto in quel difficile contesto sociale, la conclusione positiva e di speranza viene incontro al resto della vicenda, offrendo una soluzione non scontata, anche se forse un po’ semplicisticamente affrontata e realizzata.

Un libro nel complesso interessante e avvincente, ricco di spunti e di occasioni di riflessione, segnati dai consigli del Maestro di scacchi e dai pensieri di Dado stesso che, volente o nolente, spicca tra gli altri ragazzi. Anche se cerca di uniformarsi, di adattarsi a questo modo di vita, a queste relazioni “di strada”, Dado rimane figlio di una famiglia disastrata sì, ma proveniente da un altro mondo, con un’educazione diversa e un probabile futuro diverso da quello di boss della strada con la passione per gli scacchi e, soprattutto, diverso da quello cui sono avviati probabilmente molti degli altri giovani protagonisti con lui di questa storia.


Recensione a cura di E. Vanzetta

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Età
Editore
Giunti (Arya)
Anno
2023
Pagine
313