Consigli di lettura

Niente di niente
Yael Frankel
Una pietra cui nessuno bada, cui non succede nulla, è la sola protagonista, fino quasi a metà delle pagine di questo interessante albo illustrato. Una pietra apparentemente inutile, insignificante, senza scopo, senza niente né nessuno che le dia una qualche importanza. Se ne sta lì, disegnata in blu e grigio, in un tempo indefinito, in basso in ogni pagina mentre vari personaggi le passano vicino. Un giorno un bambino, il secondo protagonista di questa storia, cui anche non succede niente e che anche non fa mai niente, inciampa in questa pietra e qualcosa, finalmente, succede a entrambi.
“Niente di niente” di Kite Edizioni è un albo illustrato dolce e profondo. Una storia dai vari livelli di contenuto che svela qualcosa a tutti coloro che la leggono e la guardano con intensità di visione. Una storia che può andare bene a partire dai bambini di 7-8 anni, ma il cui contenuto è tipicamente adolescenziale e, in parte, anche adulto. Chi, infatti, non si è mai sentito inutile, invisibile, fermo? Chi non ha mai avuto l’impressione che non gli succeda o non gli sia successo niente? Chi non ha mai provato la sensazione di non fare nulla, ma non in senso di ozio costruttivo, ma proprio in senso di nulla, di noia negativa? La ripetizione in ogni pagina delle parole “niente di niente” sembra sottolineare maggiormente il vuoto di queste esistenze. Ma mentre la parola “niente” esprime il nulla, attorno, sulla pagina, le illustrazioni molto originali, con il loro tratto grafico dolce e sensibile, mostrano un mondo: ci sono persone, ci sono alberi e piante, ci sono animali, ci sono giochi e giocattoli, c’è vita. Finchè un giorno in quel niente succede qualcosa e grazie a un incontro, una parola, un’immagine, tutto cambia colore, tutto ritrova senso e significato.
Yael Frankel ci offre una storia di solitudini e di incontri che riportano la speranza e danno significato alla vita. Una storia che entra in collegamento con l’interiorità più intima e profonda del lettore, quella che di solito si tiene nascosta. Una storia che si insinua dentro la mente e il cuore e suscita emozioni, dolci o dolorose, dipende dal momento, ma sicuramente vive. E il finale, suggerito da un segno per terra tracciato col gessetto, rimane aperto a una possibile continuazione, quella che ogni lettore può pensare.