Consigli di lettura

La musica del silenzio
Luca Cognolato, Silvia Del Francia
La gentilezza può cambiare i cuori, costruire ponti e anche salvare vite. Un uomo gentile, ma anche tanto coraggioso, è stato Giorgio Perlasca. Nei suoi diari si legge degli oltre cinquemila ebrei che è riuscito a salvare fingendosi console spagnolo in Ungheria, rilasciando molti salvacondotti e ospitando tantissime persone, adulti e bambini, in ambasciata o in diverse “case protette” soggette a extraterritorialità. La musica del silenzio racconta la storia vera di due di questi bambini di Budapest, Raul e Marian, e dei loro genitori. Raul è un ragazzino come tanti, si allena in piscina col padre, impara a suonare il pianoforte con la madre e bisticcia con la sorellina. A mettere tragicamente fine alla tranquilla routine di questa famiglia sono l’arrivo dei tedeschi e la presa del potere dei nazisti ungheresi. Raul vive come un dramma e un’umiliazione continua la nuova situazione, soprattutto a scuola, mentre Marian riesce a trovare sempre un aspetto positivo in ogni cosa. Un giorno il padre, in giro per la città alla ricerca di documenti, non fa più ritorno a casa e la madre poco dopo viene portata via dai soldati. Da questo momento i due fratellini devono pensare a sopravvivere, contando solo sulle proprie forze. Spostandosi tra macerie e distruzione da un rifugio all’altro, Raul e Marian cercano (e trovano) “il principe misterioso” di cui hanno sentito parlare, un uomo che raccoglie bambini, donne e uomini ebrei e li mette in salvo. E’ Giorgio Perlasca.
La storia di Raul e Marian è vera, è in quanto tale è testimonianza, ricordo, memoria della tragedia della Shoah e del coraggio che alcune persone hanno avuto per cercare, nel loro piccolo, di opporsi e di salvare qualcuno. La loro vicenda ricorda ai lettori, grandi e piccoli, le tremende implicazioni e l’alta posta in gioco della guerra, di quella guerra, di tutte le guerre. Il male dilagante della Seconda Guerra Mondiale e ciò che l’Olocausto ha comportato, non possono essere dimenticati anche perché si tratta di un tema molto attuale per le varie improbabili rivalutazioni dei personaggi del regime nazi-fascista, cui ogni tanto ancora oggi purtroppo assistiamo.
Il libro porta la prefazione di Stefano Perlasca, figlio di Giorgio, che racconta come i fatti che hanno visto protagonista suo padre siano rimasti a lungo segreti finché una coppia di ungheresi, molti anni dopo la fine della guerra, è venuta a cercarlo per ringraziarlo di quanto aveva fatto. La prefazione si conclude con le parole di Giorgio Perlasca: “Vorrei che i giovani si interessassero a questa mia storia unicamente per pensare, oltre a quello che è successo, a quello che potrebbe succedere e per sapersi opporre a violenze del genere”. La storia di Raul e Marian è scritta con precisione e levità, senza fronzoli né retorica. Lo stile asciutto e pulito, molto vicino a quello dei diari di Perlasca stesso, la rende una lettura molto coinvolgente e scorrevole, adatta ai ragazzini dai dieci anni. E-book disponibile.