Consigli di lettura

Bad Castro
Kevin Brooks (Traduzione di Benedetta Reale)
“Bad Castro è un criminale senza scrupoli, Judy una poliziotta di solidi principi. Insieme, in una lunga notte di guerriglia, scopriranno di essere meno diversi di quanto credevano”. Questo si legge sulla quarta di copertina di Bad Castro, l’ultimo libro di Kevin Brooks pubblicato in Italia da Giralangolo.
La vicenda si svolge a Londra in due quartieri periferici malfamati in una notte di guerriglia quando le bande di teppisti rivali si alleano contro le forze dell’ordine per uccidere più poliziotti possibile. La situazione, però, sfugge di mano e il risultato è un tutti contro tutti in uno scenario di violenza e distruzione: auto incendiate, vetrine infrante, negozi saccheggiati, figure con felpe nere dal cappuccio e sciarpe sul volto, barricate ovunque. E’ anche la notte in cui la polizia ha organizzato la cattura di Bad Castro, un ragazzo di circa quattordici anni, che vive nel complesso residenziale di Cane Town e appartiene alla gang CTK (Cane Town Kills) dedita allo spaccio, e di cui si dice abbia ucciso il boss, Vidious.
Castro è in macchina con tre poliziotti, due veterani davanti, e la giovane agente Judy dietro con lui, quando qualcuno spara su di loro e uccide i due uomini. A Castro e Judy non resta che cercare di mettersi in salvo e non può essere che insieme. Insieme devono attraversare il territorio delle bande nemiche, passando il più possibile inosservati, fino a Cane Town (quartiere di Castro) o a Stock Hill, dove si trova il distretto di polizia. Oppure?
Quando si apre un libro di Kevin Brooks si sa di avere in mano un libro “forte”, una storia che prende, che colpisce, che sconcerta. Bad Castro non è da meno. E’ la storia di una notte densa di eventi, di personaggi, di colpi di scena, di azioni e reazioni. Ma anche una storia piena di pensieri, di ragionamenti, di congetture, di dubbi e di certezze che vanno in frantumi.
Tanti sono gli spunti (per qualcuno forse troppi per un libro di sole 192 pagine), ma vale la pena leggerlo per farsi pungere e lasciar poi girare nella mente le tante domande che suscita, senza dar loro risposte. Domande sulla vita di Castro e di Judy fino a quella notte, domande sulle gang e sui loro territori di dominio e scontro, domande sul ruolo degli adulti e dell’autorità in quei quartieri poveri e malfamati.
Una storia sul limite tra lecito e illecito, sul bene e il male, sulle regole diverse in mondi diversi, sul vivere differente di ognuno e il modo personale che ognuno ha di vedere le cose. Una storia anche di crescita. Un giallo incalzante, veloce, quasi sincopato, dalla trama intricata, non esattamente di facile lettura, ma reso avvincente dalla narrazione in prima persona di Judy che fa sì che il lettore faccia direttamente con lei ogni scoperta.
Un romanzo ben scritto che, nonostante la sua brevità, permette una buona delineazione delle figure di Castro e Judy: tanto pragmatico, realista e fatalista lui, quanto solida nei suoi principi, ma anche disillusa, insicura e a tratti ingenua lei. Ciascuno a modo suo si rivela all’altro (e al lettore) ed è così, in fondo, che, entrambi insieme buoni e cattivi, riescono a sopravvivere. Come? Non è dato sapere. Il finale è aperto.