L’emergenza climatica ha introdotto l’impensabile nella vita quotidiana influenzando anche la letteratura; sempre più scrittori alimentano la crescita del filone della narrativa climatica, conosciuta come climate fiction o “cli-fi”, che racconta un pianeta nella morsa di una crisi climatica che modella le nostre vite. Ma di quali storie abbiamo bisogno per diventare consapevoli delle emergenze climatiche?

Diventare protagonisti e attivisti: la cli-fi per i giovani lettori
La cli-fi è già da tempo in tendenza anche nell’editoria Young Adult ed è facile capire perché questo genere letterario possa riscontrare successo anche tra i ragazzi. Riconnette i giovani lettori con il loro ambiente, li aiuta a valorizzare il territorio e a diventare protagonisti di un possibile cambiamento positivo.
L’educazione ambientale tradizionale si è concentrata sulle questioni concrete del cambiamento climatico e difficilmente stimola i ragazzi a una maggiore consapevolezza verso i problemi climatici e all’azione. La letteratura “cli-fi” supera tale impostazione classica e offre al lettore l’opportunità di immaginare scenari alternativi, di apportare trasformazioni e cambiamento. La cli-fi non risolve certo i problemi ambientali ma, come sostengono le studiose Maria Lindgren Leavenwortha, Annika Mannib della Umeå University in Svezia, permette ai lettori di allontanarsi dalla logica del mondo reale e riflettere con spirito critico sul tema della futura sostenibilità. La cli-fi presenta un mondo che soffre ma nel quale i giovani possono modificare le sorti del nostro futuro, diventando protagonisti attivi nel processo di risoluzione della crisi climatica. I giovani personaggi sono sinceramente preoccupati per l’ambiente, si ribellano, agiscono e lottano per un futuro migliore. In opere come Exodus di Julie Bertagna, la protagonista quindicenne agisce positivamente per trasformare il suo futuro e quello degli altri. La narrativa cli-fi diventa così un potente strumento per affrontare le sfide del futuro e promuovere la consapevolezza dell’attuale crisi ecologica, contribuendo a promuovere nuove idee di giustizia ambientale su scala globale.
Il cambiamento climatico in due grafici: anni 1980 e 2020


Di quali storie abbiamo bisogno per diventare consapevoli delle emergenze climatiche?
Il romanzo cli-fi utilizza stili narrativi fantastici per emozionare e influenzare gli atteggiamenti dei lettori e condurli a quell’azione di cui il pianeta ha disperatamente bisogno. American War di Omar El Akkad e The Water Knife di Paolo Bacigalupi esplorano temi che la scrittura giornalistica non può certo affrontare per presentare un’America infuocata, che brucia e annega allo stesso tempo. Se avete letto Gun Island di Amitav Ghosh, con i suoi rifugiati climatici e le isole di mangrovie che affondano, o Flight Behavior di Barbara Kingsolver, con le sue magiche farfalle che fuggono dal cambiamento climatico, probabilmente avete assaporato la narrativa cli-fi senza nemmeno accorgervene. Se avete guardato The Day After Tomorrow, Interstellar, Snowpiercer o Waterworld, vi siete dedicati alla cli-fi movie che affronta i temi del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. La climate fiction racconta storie sul mondo e anche sull’animo umano, include temi fantascientifici e distopici, presenta un futuro denso di minacce quali instabilità climatica, pandemie, disinformazione e offre una speranza all’umanità solo se sarà in grado di reagire a tali sfide.
Dan Bloom, giornalista e curatore del sito The Cli-Fi Report, che offre numerose risorse sulla narrativa climatica http://www.cli-fi.net, è stato il primo ad aver utilizzato il termine Cli-Fi. In un’intervista pubblicata su TeleRead, Bloom riferisce di aver promosso il romanzo Polar City Red diJim Laughter come “Cli-Fi thriller” e racconta di come la stessa scrittrice Margaret Atwood avesse ritwittato uno dei suoi post, informando così i suoi 600.000 followers della nascita di un nuovo genere narrativo sul cambiamento climatico.

Se Dan Bloom definisce la narrativa climatica come “romanzi o film sui temi del cambiamento climatico”, Andrew Milner, professore emerito alla Monash University in Australia e co-autore di un nuovo studio sulla narrativa climatica – Science Fiction and Climate Change: A Sociological Approach – è più specifico. Per lui, il cambiamento climatico esplorato nella narrativa deve essere causato dagli esseri umani affinché il romanzo stesso rappresenti una vera reazione alla crisi climatica moderna.
Un filone internazionale
Secondo Amitav Ghosh, antropologo e scrittore indiano autore di The Great Derangement. Climate Change and the Unthinkable, pubblicato in Italia da Neri Pozza con il titolo La Grande Cecità: Il cambiamento climatico e l’impensabile, il vero momento di svolta per la cli-fi è stato intorno al 2018, sia a seguito dei numerosi eventi climatici estremi – come gli incendi in California, le inondazioni in India, una successione di uragani devastanti – sia come risultato dell’accoglienza, dei lettori e della critica, del libro The Overstory di Richard Powers, vincitore del premio Pulitzer, romanzo che mette a confronto la brevità della vita umana con la lunga e lenta vita degli alberi e i processi lenti ma inesorabili del clima (pubblicato in Italia da La nave di Teseo nel 2019 con il titolo Il Sussurro del mondo,).

Da allora, vi è stata una continua crescita, diffusione e promozione di questo genere, oggi la lista di romanzi cli-fi include centinaia di libri, frutto di opere di autori che scrivono in inglese, tedesco, francese, norvegese, finlandese, spagnolo, cinese e svedese, tra le altre lingue. La cli-fi ha toccato la geografia di tutto il mondo esplorando paesaggi diversi come la Scandinavia, l’Alaska e le isole di mangrovie del Bengala, utilizzando stili letterari dal noir scandinavo al realismo magico.
Fonte: Pepeverde 12/2021