
Laboratorio di Scrittura Creativa
Ti piacerebbe avere a disposizione una serie di tecniche narrative che possano rendere le storie coinvolgenti? O aiutare i tuoi studenti a trovare la loro voce unica per esprimere le loro idee con chiarezza e sicurezza? Scrivere è parte essenziale della literacy e, al tempo stesso, espressione della nostra identità, la risonanza della nostra voce e la creazione di universi narrativi. Tutti elementi che richiedono una profonda consapevolezza, ancor più che una mera competenza tecnica.
Questo laboratorio si propone di approfondire il significato di ciò che intendiamo comunicare con la scrittura, offrendo l’opportunità di esplorare e comprendere diverse strutture narrative, quali la poesia, il racconto e il post. Il focus sarà posto non solo sulle regole compositive viste come ornamenti stilistici, ma anche come potenti strumenti al servizio dell’espressione. Nella pratica approfondiremo come modulare il ritmo narrativo, creando strutture riconoscibili e sviluppando una trama coerente dalla premessa alla conclusione di un testo. Esploreremo sia elementi tradizionali della scrittura, come la progettazione di una scaletta e la selezione di un incipit, sia aspetti centrali della narrazione contemporeanea, come la tecnica del “show don’t tell” (mostrare senza raccontare).
Ideato per insegnanti di tutti i livelli, il laboratorio offre esercizi pronti per essere adottati in classe e propone attività da realizzare a casa tra un incontro e l’altro. Gl incontri saranno registrati solo a uso interno, per consentire il superamento di eventuali problemi tecnici e mantenendo la privacy dei partecipanti.
Il docente si occupa da anni di scrittura creativa nelle e per le scuole, ed è autore di libri per bambini e ragazzi, dagli albi ai romanzi.
Contenuti
Obiettivi e competenze acquisite
Destinatari
Date, orari e modalità di erogazione del corso
Ente qualificato dal MIM per la formazione
Attestato di partecipazione riconosciuto dal MIM
Attestato di partecipazione Literacy Italia
Materiali didattici
Costi e modalità di iscrizione
Carta del docente

Beniamino Sidoti è esperto di giochi e narrazione, e autore di oltre cinquanta libri pubblicati complessivamente in venti lingue. Consulente del Ministero dell’Istruzione sulle modalità di didattica partecipativa, ha scritto opere di narrativa (tra le ultime: Stati d’animo, Rrose Sélavy, 2017; L’elefante che non cadeva mai, Emme, 2017, Ti aspetto a San Qualcosa, Camelozampa, 2023), di divulgazione (Il ciclo dell’acqua, Editoriale Scienza, 2022, Cambiamondo, Gribaudo, 2019, Strategie per contrastare l’odio, Feltrinelli, 2019), giochi (Dante. Gioca coi dannati, Giunti, 2022, Pinocchio, Giunti, 2023) e di saggistica. Lavora attivamente come consulente e formatore in tutta Italia.
Da dove partire: cose che ispirano, la paura del foglio bianco, l’ispirazione (Q1)
La prima lezione, come è giusto, partirà da uno degli scogli più importanti per scrittori esperti e principianti: la paura del foglio bianco, ovvero come affrontare i blocchi creativi e come sostituire al mito dell’ispirazione la pratica della progettazione.
Ragioneremo su quali sono le cose di cui scriviamo, come facciamo a riconoscere qualcosa di interessante, e su cosa caratterizza un buon inizio: vedremo quali sono gli strumenti di lavoro di uno scrittore e come iniziare a mettere da parte del buon materiale.
Fare liste, fare le scalette, il ritmo e la scrittura (Q2)
Più di metà del lavoro di scrittura è in realtà un lavoro di preparazione della scrittura: le liste, ovvero le scalette, sono uno strumento indispensabile per poter gestire scritture sempre più articolate e complesse e per costruire consapevolmente il coinvolgimento del lettore.
Vedremo come costruire e aggiornare una scaletta, come rivederla e metterla a disposizione della scrittura; proveremo a usare le scalette insieme alle liste, per non dimenticare le possibilità evocative della scrittura, come luogo per esprimere anche ciò cui non diamo un senso, ma di cui percepiamo la forza.
Come far emergere le emozioni: mostrare senza dire (Q3)
Le emozioni, in un buon brano letterario, non vengono descritte dall’esterno, ma ci vengono presentate in modo che possiamo riviverle: è la chiave del “mostrare senza dire” o “show don’t tell”, in cui cerchiamo di presentare al lettore quello che accade, e non una descrizione di quello che accade.
Saper raccontare le emozioni è prezioso anche per se stessi: perché ci permette di dire ciò che ci capita senza giudicarlo. La scrittura diventa così anche luogo prezioso di conoscenza.
Un buon finale, come costruirlo, come riconoscerlo (Q4)
L’ultima delle classiche fatiche di scrittori e non scrittori è la costruzione di un finale significativo e credibile, interessante e non prevedibile. Lavoreremo insieme sui finali per capire come sono costruiti, ma anche per capire che cosa un “cattivo” finale ci svela sulla storia stessa che stiamo scrivendo: la scrittura è un lavoro artigianale, in cui incontrare qualcosa che non funziona è solo il primo passo per costruire una storia migliore.